La data convenzionale di fondazione del movimento scout è l'agosto del 1907 quando il nostro fondatore, Lord Robert Baden-Powell, tiene il primo campo scout sull'isola di Brownsea in Inghilterra. Qui B.P., radunando lontano dalla città ventuno ragazzi di differenti estrazioni sociali, poté sperimentare le intuizioni educative osservate durante la battaglia di Mafeking, che saranno poi raccolte nel libro "Scouting for boys" (Scoutismo per ragazzi), che ancora oggi è il centro del movimento mondiale dello scoutismo.
Il movimento cresce velocemente e travalica i confini inglesi fin da subito, costituendo prima il WOSM (World Organization of the Scout Movement ), l'associazione maschile e poi il WAGGS (World Association of Girl Guides and Girl Scouts), nata nel 1920 grazie all'impulso di Olave Baden-Powell, portando all'apertura del movimento si apre anche alle ragazze.
In Italia lo scoutismo arriva quasi subito, già nel 1910, a livello informale e poi ufficialmente dal 1912, ma attraverserà un lungo periodo di clandestinità, noto come la Giungla Silente, dal 1926 al 1943, a seguito delle leggi fasciste, che imporranno lo scioglimento delle associazioni giovanili per confluire nei Balilla.
Nel dopoguerra l'associazione si riforma, divisa tra ASCI (Associazioni Scout Cattolici Italiani) ed AGI (Associazione Guide Italiane), rispettivamente le associazioni cattoliche maschile e femminili, e il CNGEI (Comitato Nazionale Giovani Esploratori Italiani), l'associazione a confessionale.
Nel 1974 avviene la svolta nella vita dell'associazione, che unisce in deciso anticipo rispetto ai tempi, ragazzi e ragazze in un'unica azione, promuovendo la coeducazione come perno della sua azione educativa ad ogni livello.
I
l gruppo Mira2 è parte dell'AGESCI, Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, riconosciuta dalla CEI che che conta 182.000 soci si propone di contribuire, nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scautismo, adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi.
Le nostre attività sono basate sui punti cardine del Patto associativo e del metodo scout dell'AGESCI e costituiscono il fondamento dell'attività educativa che svogliamo coi ragazzi.
Il ragazzo è protagonista, anche se non l'unico responsabile, della propria crescita, secondo la sua maturazione psicologica e la sua età. Il capo, con intenzionalità educativa, fornisce mezzi e occasioni di scelta in un clima di reciproca fiducia e di serena testimonianza che evita ogni imposizione.
La scelta politica
La scelta di azione politica è impegno irrinunciabile che ci qualifica in quanto cittadini, inseriti in un contesto sociale che richiede una partecipazione attiva e responsabile alla gestione del bene comune. Il Progetto educativo, elaborato dalla comunità capi sulla base del confronto con la realtà e vissuto nelle unità, è strumento per un'azione educativa che abbia valenza politica. La proposta scout educa i ragazzi e le ragazze ad essere cittadini attivi attraverso l'assunzione personale e comunitaria delle responsabilità che la realtà ci presenta.
La comunità capi propone in modo esplicito ai ragazzi, con il metodo e la spiritualità che caratterizzano lo scautismo, l'annuncio di Cristo, perché anch'essi si sentano personalmente interpellati da Dio e gli rispondano secondo coscienza. Per questo impegno la comunità capi sostiene la crescita spirituale dei suoi capi. L' Agesci si propone come associazione di frontiera, che spesso rappresenta per molti ragazzi l'unica occasione di ricevere un annuncio di fede. In una realtà sempre più multiculturale cogliamo come occasione di crescita reciproca l'accoglienza nelle unità di ragazze e ragazzi di altre confessioni cristiane, nello spirito del dialogo ecumenico, e di altre religioni, nel1' arricchimento del confronto interreligioso. È un dono che interroga l'associazione su come coniugare accoglienza e fedeltà all'annuncio del messaggio evangelico, consapevoli che in Cristo tutta la realtà umana ed ogni esperienza religiosa trovano il loro pieno significato
La vita all'aperto
Giocare, vivere l'avventura e camminare nella natura insegna il senso dell'essenziale e della semplicità, permette di essere persone autentiche che colgono i propri limiti e la necessità di aiuto e rispetto reciproco tra noi e con tutto il creato. Capi e ragazzi sperimentano il legame tra l'uomo e la natura come espressione di un unico disegno di Dio Creatore, che ci ha posti come custodi attivi e responsabili del suo giardino. Il gioco - Il gioco è un momento educativo in cui, attraverso l'avventura, l'impegno e la scoperta, il ragazzo sviluppa creativamente tutte le proprie doti, cogliendo meglio limiti e capacità personali, impara a riconoscere le regole e a rispettarle con lealtà. È una costante e progressiva esperienza della comune aspirazione alla gioia, dispone all'entusiasmo, al senso del gratuito, all'apertura al nuovo, alla ripresa fiduciosa dopo ogni insuccesso, all'accettazione e al completamento reciproco.
Il servizio
Il valore educativo del servizio tende a portare l'uomo a realizzarsi nel "fare la felicità degli altri". È impegno graduale, concreto, disinteressato ecostante ad accorgersi degli altri, a mettersi al passo di chi fa più fatica ed a condividere i doni che ciascuno porta. La conoscenza della realtà e delle sue contraddizioni mostra come e dove operare, nello spirito di Cristo, per il bene comune dei fratelli e per il cambiamento di tutto ciò che lo ostacola. La fraternità internazionale - Lo scautismo s1 incarna in modi diversi nei vari Paesi, vivendo i propri valori nella specificità delle differenti culture. Capi e ragazzi dell'Agesci, nel legame coi loro fratelli nel mondo, vivono la dimensione della fraternità internazionale, che supera le differenze di razza, nazionalità e religione, imparando ad essere cittadini del mondo e operatori di pace.
La coeducazione
Le capo e i capi dell' Agesci condividono la responsabilità educativa e testimoniano l'arricchimento che viene dalle reciproche diversità. Nel rispetto delle situazioni concrete delle realtà locali e personali e dei diversi ritmi di crescita e di maturazione, offrono alle ragazze e ai ragazzi di vivere esperienze educative comuni, al di là di ogni ruolo imposto o artificiosamente costituito. Crescere insieme aiuta a scoprire ed accogliere la propria identità di donne e uomini e a riconoscere in essa una chiamata alla piena realizzazione di sé nell'amore. La coeducazione apre e fonda l'educazione all' accoglienza dell'altro.
La vita di gruppo e la dimensione comunitaria
La persona sviluppa le proprie potenzialità vivendo con gli altri in un indispensabile rapporto di età e di generazione, che fa crescere capi e ragazzi. In questo modo è possibile sperimentare una forma di vita fondata sull'accoglienza delle reciproche diversità e sulla fraternità, dove ciascuno è impegnato a mettersi a servizio degli altri. Nella comunità si vivono le possibili dinamiche politiche che si incontrano nel quotidiano. Il piccolo gruppo è laboratorio e palestra che, aiutando a costruire strumenti interpretativi della realtà e a sperimentare modalità di partecipazione, educa a una cittadinanza responsabile.
L'esperienza e l'interdipendenza tra pensiero e azione
Lo scautismo è un metodo attivo: si realizza attraverso attività concrete. Il ragazzo è aiutato dal capo a riflettere su tali esperienze per conoscere se stesso e la realtà, così da poter giungere gradualmente a libere valutazioni critiche e a conseguenti scelte autonome.